Lavoro nero: si rischia la doppia sanzione
Oltre alle sanzioni previste dalla normativa per il contrasto al lavoro nero, a chi utilizza manodopera non regolarizzata saranno contestate anche le nuove sanzioni previste a protezione del divieto di pagamento delle retribuzioni in contanti.
A spiegarlo è una circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che precisa che la sanzione amministrativa per il lavoro nero è cumulabile con la sanzione per il pagamento delle retribuzioni in contanti.
In caso di accertamento dell’effettiva corresponsione in contanti delle retribuzioni è prevista una sanzione da 1.000 a 5.000 Euro per ogni giornata in cui è accertato il pagamento non tracciato.
In caso di lavoro nero retribuito con mezzi non tracciati, a tale sanzione si aggiunge quella relativa alla mancata comunicazione al centro per l’impiego che ammonta:
- Da 1.500 a 9.500 Euro per ogni lavoratore irregolare in caso di utilizzo inferiore a 30 giorni di lavoro effettivo;
- Da 3.000 a 18.000 Euro per ogni lavoratore irregolare in caso di utilizzo compreso tra 30 e 60 giorni di lavoro effettivo;
- Da 6.000 a 36.000 Euro per ogni lavoratore irregolare in caso di utilizzo superiore a 60 giorni di lavoro effettivo.