Campagna assicurativa 2014

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Desta notevole preoccupazione la lettura della circolare AGEA 294 del 15 giugno 2015 nella quale si definisce la quota spettante agli agricoltori in relazione all'art. 68 come rimborsi per le assicurazioni nella campagna 2014. Viene di fatto messa a disposizione una quota pari al 27,71% di quanto richiesto (si tratta di fatto di circa il 43% del saldo del premio). In pratica saranno erogati aiuti equivalenti a circa 93 milioni di Euro a fronte di circa 219 milioni necessari a coprire tutto il 65 % (massimo previsto) dal regolamento comunitario. Il Ministero ha annunciato la propria volontà a sopperire a queste richieste di contributo. Si tratta di circa 126 milioni che non sono a bilancio e quindi dovrebbero essere reperiti in una futura legge di stabilità.
E' interessante analizzare quanto è accaduto: con la precedente riforma della PAC 2009 2014 l'Italia aveva deciso di utilizzare per le assicurazioni agevolate 70 milioni di euro all'anno che dovevano rappresentare il 75% della somma messa effettivamente a disposizione (93 milioni di euro). Dal 2009 ad oggi il valore assicurato è passato da 5,4 miliardi a 7,8 miliardi di euro. Nel 2010 la spesa assicurativa ammessa a contributo è stata di 210 milioni, nel 2014 di 336 milioni di euro!
Ci troviamo quindi alla fine di un percorso finanziario e organizzativo che ha raggiunto l'obbiettovo di portare il maggior numero possibile di aziende all'assicurazione volontaria delle produzioni. Lo Stato Italiano ha partecipato attivamente a questi risultati è doveroso quindi trovare le risorse per colmare le richieste di contributo in aspettativa dalle aziende associate.
Confagricoltura sta promuovendo a livello ministeriale la veloce soluzione del problema. 
Intanto per Agrinsieme, il Coordinamento di Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative agroalimentari e Copagri, è inaccettabile che, a fine giugno, ancora non si abbia il piano di sviluppo nazionale approvato da Bruxelles.
La mancata delibera contribuisce a creare un clima di grande incertezza, all’avvio della campagna assicurativa.
Bisogna guardare alle coperture assicurative sulle coltivazioni agricole, che mettono al riparo dai danni delle avversità atmosferiche, in modo nuovo e più aderente alla realtà produttiva. Il modello non è più quello generico di stipulare polizze, pagare i relativi premi e riscuotere gli indennizzi, quanto piuttosto quello di garantire una gestione razionale e integrata di tutti i rischi dell’azienda, intesa come centro di produzione e di reddito” - ha detto il presidente Mario Guidi.
“Abbiamo accolto in maniera positiva lo sforzo del ministero delle Politiche agricole di inserire le misure d’aiuto sui premi assicurativi in un contesto europeo e, in particolare, di prevedere, per l’anno in corso, la gestione dei rischi in agricoltura nell’ambito dello Sviluppo rurale. Quello che è inaccettabile è che, la Commissione europea, a fine giugno, non abbia ancora approvato il Piano di sviluppo nazionale sulla gestione dei rischi.
Per questa campagna assicurativa è stato, fra l’altro, applicato un sistema di regole basato su un meccanismo nuovo, che, però non era stato ancora messo a punto. L’effetto è stato quello di mettere in estrema difficoltà gli agricoltori che si erano assicurati, ma anche i Caa e i Consorzi di difesa, che oggi devono adattare quanto già stipulato con le compagnie di assicurazioni alle nuove regole che solo pochi giorni fa sono state rese note.
Probabilmente se si fosse seguito il suggerimento di Agrinsieme di rinviare al prossimo anno le nuove procedure non ci sarebbero state le attuali difficoltà.”
Agrinsieme ha, infine, sollecitato di rendere più semplice tutto il sistema delle assicurazioni agricole agevolate. “E’ necessario muoversi insieme, Ministero, Ismea, Compagnie di assicurazioni, Consorzi di difesa ed Organizzazioni professionali, con l’obiettivo di aumentare la platea delle imprese agricole assicurate, che oggi conta circa 90.000 aziende, per un valore assicurato di circa 8 miliardi di euro e quasi 500 milioni di euro di premi pagati, con un trend in crescita degli importi assicurati di quasi il 10% dal 2005."

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