Cimice asiatica e trattamenti post raccolta

In merito ad alcune richieste pervenute sull'efficacia dei trattamenti post raccolta contro la cimice asiatica, riportiamo alcune utili indicazioni.
Come comunicato a Confagricoltura Veneto dall’Università degli Studi di Padova, che segue il progetto regionale di controllo della cimice, c’è una fortissima correlazione fra presenza della cimice e presenza del frutto, e la cimice si sposta appena avviene la raccolta (ad esempio, la cimice prima attacca le pesche per poi spostarsi subito sulle mele).
Trattare quindi nella fase post raccolta è poco efficace perché si va a colpire una parte molto esigua della popolazione. Considerando inoltre i limiti imposti dalle etichette in termini di numero di trattamenti, dosi, ecc. non ne vale la pena.
Anche per quanto riguarda la raccolta della soia si pone la stessa questione. La cimice viene asportata con il frutto e non rimane quasi nulla della popolazione in campo. Le poche uova/adulti che dovessero rimanere in campo hanno una mortalità dell’80% durante l’inverno, e quindi effettuando trattamenti non c’è un riflesso negativo nella stagione successiva per questa parte di popolazione.
Il problema infatti sono le cimici rintanate nelle case, che a primavera fuoriescono e, con il tasso di fecondità proprio della specie, rimpiazzano subito quelle morte all’esterno durante la stagione invernale.