Cimice asiatica: aperto bando per risarcimento danni

Sono aperti i termini per la presentazione delle domande di aiuto per i danni da cimice asiatica (Halyomorpha halys), con scadenza di presentazione al 29 maggio 2020.
Le domande, in regime di de minimis “agricolo”, devono essere presentate da imprese agricole con una U.T.E in Veneto, non in zona montana, comprendente alla data del 15/06/2019 colture frutticole, piantate fino all'anno 2016, (pero, melo, pesco, actinidia, noce da frutto e altri fruttiferi) come riportato nel fascicolo aziendale.
Le aziende interessate possono rivolgersi agli uffici del CAA delle Venezie - Unione Agricoltori Venezia per la presentazione delle domande.
Nel sito di AVEPA sono stati caricati i documenti e le informazioni utili per le domande danni da cimice asiatica 2019.
Le ulteriori condizioni di ammissibilità all'aiuto sono:
- non trovarsi nelle condizioni ostative per la concessione di sovvenzioni, contributi, vantaggi economici comunque denominati previste della legge regionale 11 maggio 2018, n. 16
- essere iscritti nel Registro delle imprese presso la C.C.I.A.A.;
- essere iscritti all'Anagrafe regionale del Settore primario;
- risultare un danno aziendale minimo, utilizzando il metodo di quantificazione del danno descritto al paragrafo 5, superiore del 30% rispetto alla produzione ordinaria, determinata applicando per le produzioni vegetali effettuate nel 2019 i valori di rese e prezzi valori delle rese e prezzi per determinazione danni da eccezionali avversità atmosferiche definiti dal decreto n. 95 del 2/9/2019 e smi;
- ricadere nella condizione di microimprese, piccole o medie imprese (PMI) come definite nell’allegato I del reg (UE) n. 702/2014, attive nella produzione primaria dei prodotti agricoli;
- non essere imprese in difficoltà come definite all'art. 2, par. 1, p. 14 del Reg (UE) n.702/2014 salvo il caso in cui l’impresa sia diventata un'impresa in difficoltà a causa dei danni causati da Halyomorpha halys;
- non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara un aiuto illegittimo e incompatibile con il mercato (clausola Deggendorf).