Programma regionale per un settore vitivinicolo sostenibile: al via il gruppo di lavoro

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La viticoltura del Veneto ha già intrapreso, in alcune significative realtà, il percorso virtuoso della "sostenibilità" per assicurare equilibrio tra le componenti economica, sociale e ambientale, secondo quanto previsto a livello comunitario ed internazionale. La Giunta regionale ha ritenuto che questa strada vada perseguita con maggior decisione e sostenuta da tutti gli attori del settore, per una rinnovata consapevolezza della necessità di riduzione degli input energetici utilizzati in tutto il ciclo di produzione.
“Il prossimo passo sarà quello di predisporre un Programma regionale per un settore vitivinicolo sostenibile – spiega l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan - che, previa analisi dei dati del settore ed i suoi impatti sull’ambiente e sul territorio, definisca: gli obiettivi dell’azione regionale per l’ulteriore sviluppo della sostenibilità del settore, le azioni che la Regione ed i diversi soggetti coinvolti dovranno intraprendere, le risorse disponibili per l’attivazione delle azioni previste, uno o più protocolli di intesa tra i diversi attori per l’attuazione coordinata delle azioni di competenza e il sistema di monitoraggio delle azioni attivate”.
“A questo scopo – prosegue - abbiamo deciso di costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare che, accanto alle strutture della Regione e degli enti strumentali, preveda la partecipazione del partenariato economico, sociale e ambientale e che, entro 90 giorni dall’insediamento, provveda a formulare la proposta di programma da sottoporre alla successiva valutazione della Giunta regionale.
La viticoltura veneta nell’ultimo decennio è profondamente mutata anche per effetto delle strategie di valorizzazione implementate a tutti i livelli che hanno comportato, tra l’altro, un rilevante incremento della superficie vitata ed una specializzazione produttiva e territoriale. Si è parallelamente assistito alla diffusione di modelli di gestione più attenti e mirati delle risorse naturali non rinnovabili da parte delle imprese vitivinicole, al fine di conseguire un migliore livello qualitativo delle produzioni ed assicurare la imprescindibile tutela della salute, salvaguardia dell'ambiente, del territorio e della biodiversità naturale.
“Anche i recenti risultati del report annuale Ministero della salute sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, relativo al 2016, hanno convalidato che il vino veneto è privo di irregolarità – conclude Pan -. Questo non fa che confermare che il Veneto sta andando verso la giusta direzione: i nostri prodotti sono di alta qualità e garantiscono la massima sicurezza alimentare”.

[Comunicato stampa Regione Veneto]

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