Newsletter Confagricoltura Venezia n. 1 del 13/01/16

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venezia

 
Newsletter n. 1 del 13/01/2016

Indice:

    1. Legge di stabilità: giudizio positivo di Confagricoltura;
    2. Psr: Pubblicati l’8 Gennaio i primi bandi 2016;
    3. Pagamenti Pac e Psr 2015: bene gli acconti, ma oltre 20 mila aziende non sono ancora state pagate;
    4. Vendemmia 2015 da record. Presentato il report regionale dell’ultima vendemmia;
    5. Vigneti: entrato in vigore il sistema delle autorizzazioni;
    6. Bando 2016 OCM vino: interventi per gli
      investimenti nelle aziende vitivinicole
    7. Acquisto diritti reimpianto vigneti proroga termine presentazione domande;
    8. Radicchio raccolta abbondante ma prezzi in ribasso;
    9. Richiesta carburante agricolo agevolato per il 2016;
    10. Comunicazione della movimentazione degli animali: prolungato l’utilizzo del modulo cartaceo;
    11. Esonero contributivo per assunzioni a tempo indeterminato. Novità per il 2016;
    12. Sicurezza sul lavoro: pubblicato il bando Inail
 

DEAR Visitatore,

Legge di stabilità: giudizio positivo di Confagricoltura

Soddisfazione per le misure e i provvedimenti di carattere agricolo contenuti all'interno della legge di Stabilità 2016. È questo il giudizio complessivo di Agrinsieme riguardo al testo di legge licenziato dalla Camera.
Secondo Confagricoltura e secondo coordinamento di Agrinsieme gli sgravi fiscali afferenti al settore, inseriti nella legge di stabilità -a partire dall'abolizione dell'Imu per i terreni agricoli e dell'Irap, unite all'aumento delle compensazioni Iva per il settore lattiero-caseario e delle carni e alla stabilizzazione delle misure per le agroenergie e il biogas- rappresentano una positiva base di partenza per invertire la rotta della crisi.

I punti della legge di stabilità che maggiormente interessano il settore agricolo

 
 

Psr: Pubblicati l’8 Gennaio i primi bandi 2016

Sono stati pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Veneto di venerdì 8 gennaio i nuovi bandi per il finanziamento dello sviluppo rurale regionale 2014-2020. Sono state attivate cinque misure e dieci tipi d'intervento per un totale di 100 milioni di euro a bando. I beneficiari avranno dai 60 ai 90 giorni di tempo per presentare domanda e accedere ai finanziamenti previsti. Si tratta di una serie di misure innovative che si sommano agli oltre 240 milioni di euro già stanziati per i bandi dello scorso maggio per l’agroambiente, l’agricoltura biologica e le indennità in zona montana.
I bandi riguardano interventi differenti, dagli investimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole e delle imprese agroalimentari, al primo insediamento dei giovani in agricoltura (mediante il cosiddetto Pacchetto Giovani), alla formazione, al sostegno per la certificazione e la promozione dei prodotti di qualità, ai lavori di ripristino dei danni causati dal tornado dell’8 luglio nella Riviera del Brenta.
Per conoscere il dettagli delle misure che verranno aperte vi invitiamo a visitare la pagina al link seguente    

Per trovare invece il finanziamento giusto per il vostro progetto o la vostra impresa, vi segnaliamo la nuova piattaforma sul Psr attivata dalla Regione a cui è possibile accedere:        cliccando qui

 
 

Pagamenti Pac e Psr 2015: oltre 20 mila aziende non sono ancora state pagate

Il Direttore di Avepa, Fabrizio Stella, nel proprio editoriale on-line di fine anno ha comunicato il numero delle aziende che hanno ricevuto gli anticipi della Domanda Unica 2015, che in questa fase ha riguardato il pagamento dei titoli di base e delle domande agroambientali del PSR. L'acconto della D.U. è stato liquidato a 23.385 imprese agricole per un importo complessivo di Euro 87.024.958,15. Inoltre a dicembre l'Agenzia ha pagato una quota dei premi spettanti a 37.000 imprese facenti parte di un numero più elevato di coloro che rientrano nel regime di "Piccoli Agricoltori".
Per quanto riguarda le misure agroambientali del PSR, le liquidazioni degli anticipi hanno interessato 1.328 domande di conferma (trascinamenti) per un importo di Euro 8.731.092,53 relativi al PSR 2007-2013 e 10.618 nuove domande per un valore di Euro 32.848.970,50 relativi al nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. "Importante evidenziare -sottolinea Stella- il pagamento del 100% del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 del Veneto, risultato affatto scontato per altre regioni italiane" e aggiunge che è suo desiderio "continuare ad affiancare le imprese nel loro percorso e fare di tutto per sollevarle dalle pesanti incombenze burocratiche ma, soprattutto, quello di pagarle il prima possibile."
Su quest'ultima affermazione Confagricoltura Veneto ed il CAA delle Venezie stanno  chiedendo ad Avepa un impegno preciso affinché tutte le aziende ricevano un pagamento in tempi rapidi. Sono infatti ancora molte le domande che non hanno ricevuto l'acconto: circa 7 mila  quelle ordinarie e circa 15 mila quelle di "piccoli agricoltori". Riguardano posizioni sottoposte a controllo, domande con trasferimento di titoli, le superfici a pascolo, agricoltori considerati non attivi e purtroppo anche le domande rettificate. Considerata la situazione economica del settore, è necessario che l'Agenzia veneta dei pagamenti faccia tutto il possibile per completare in tempi rapidi i primi pagamenti.

 
 

Vendemmia 2015 da record. Presentato il report regionale dell’ultima vendemmia

Da un’estate solare non poteva che uscirne una vendemmia stellare. Sono infatti oltre 12,5 milioni i quintali di uva raccolti quest’anno nel Veneto, che segna addirittura un +19,89% rispetto al 2014. Di questi, ben 7,6 milioni sono destinati alla produzione di vini DOC e DOCG e quasi 4 milioni ai vini IGT. Sono questi alcuni dei dati presentati da Regione Veneto, Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto e Avepa a Lonigo, in occasione del terzo e ultimo incontro del Trittico Vitivinicolo 2015.
Due i macrosistemi che, cifre alla mano, si stagliano sul restante comparto vitivinicolo regionale: da una parte il “mondo Prosecco” (con il 61,9% della produzione) e dall’altra il “sistema Verona” (27,1%) con i suoi Valpolicella, Soave, Bardolino e Bianco di Custoza. Tra le prime dieci Denominazioni, solo Colli Berici e Venezia non rientrano in questi due “sistemi giganti”.
Tutti i numeri della vendemmia 2015, appena raccolti, sono stati presentati a Lonigo-Vi in occasione del tradizionale appuntamento finale del Trittico Vitivinicolo, iniziativa – unica nel suo genere il Italia – promossa da Regione, Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto e Avepa, che in tre mosse (a giugno, agosto e dicembre) tiene monitorato durante tutto l’anno il comparto del vino veneto.
Se la vendemmia è stata da record – ricordiamo che il Veneto è la prima regione italiana per produzione di uva da vino - anche l’export viaggia con il vento in poppa, ponendo anche, anche in questo caso, la nostra regione in cima alla graduatoria delle più importanti regioni italiane esportatrici di vino.
Basti pensare che per l’anno che si sta concludendo si prevede un incremento delle esportazioni di vino veneto del 10% rispetto al 2014, quando avevano già raggiunto l’impressionante cifra di ben 1,67 miliardi di euro, lasciandosi alle spalle il Piemonte (0,98 miliardi) e la Toscana (0,76).
I vini veneti prendono principalmente la via della Germania (per 328 miliardi di euro), degli Stati Uniti (290) e del Regno Unito (272), dove gli spumanti (Prosecco in particolare) stanno letteralmente spopolando (129 milioni di euro il valore delle esportazioni Oltremanica, +71%); l’export dello spumante veneto sul totale nazionale ha così superato il 50%. Raggiunge invece quota 29,5%, sul totale italiano, l’export del vino veneto imbottigliato, i cui mercati di riferimento sono sempre la Germania (246 milioni di euro), gli Stati Uniti (208) e il Regno Unito (133).
Tutti i dati dell’ultima vendemmia e dell’export veneto si possono trovare al seguente link

 
 

Vigneti: entrato in vigore il sistema delle autorizzazioni

Il 1 gennaio 2016 è entrato in vigore il nuovo sistema di gestione del potenziale viticolo. Come Il passaggio alla nuova gestione implica la cancellazione del sistema dei diritti a favore di un sistema di autorizzazioni all’impianto gratuite, non trasferibili e della durata di tre anni.  L'emanazione delle disposizioni nazionali è stata molto difficile, tanto che non è stata approvata dalla Conferenza Stato Regioni ma direttamente dal Consiglio dei Ministri.
Il decreto ministeriale n. 12272 del 15 dicembre 2015, riporta le disposizioni attuative, per l'assegnazione dal 2016 delle autorizzazioni tramite sistema pro-rata senza criteri di priorità per una superficie massima di circa 6.450 Ha a livello nazionale pari a una percentuale complessiva di crescita annua dell’1% della superficie vitata italiana.
Per la distribuzione territoriale delle autorizzazioni, l'Italia prevede di garantire, comunque, alle singole Regioni, la superficie richiesta e ammissibile equivalente all’1% della propria superficie vitata regionale. In caso di autorizzazioni ancora disponibili dopo la prima attribuzione, esse sarebbero suddivise fra le Regioni che hanno registrato richieste in esubero rispetto all’1%. Tale assegnazione sarebbe effettuata proporzionalmente alle domande pervenute: una % maggiore di autorizzazioni residue verrebbe allocata nelle Regioni con maggiori richieste.

Le domande per le autorizzazioni ai nuovi impianti possono essere presentate all’autorità competente dal 15 febbraio al 31 marzo di ogni anno in modalità telematica nell’ambito del SIAN.
Si evidenzia che l'unico criterio di ammissibilità previsto è la conduzione di una superficie agricola non inferiore a quella per la quale si richiede l’autorizzazione; la domanda sarà effettuata dunque, sulla base dei dati presenti nel propri fascicolo aziendale aggiornato e validato.
Le Regioni svolgeranno l’istruttoria e rilasceranno le autorizzazioni entro il 1 giugno di ogni anno sulla base di una lista delle richieste ammissibili definita a livello nazionale. Solo nel caso in cui la superficie sia inferiore al 50% di quella richiesta l’assegnatario avrà 10 giorni di tempo per rifiutare l’autorizzazione. Si ricorda che l’autorizzazione al nuovo impianto ha validità 3 anni dalla data del rilascio. Va evidenziato che le autorizzazioni per il nuovo impianto non usufruiranno del contributo nell’ambito della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti.

Le domande per le autorizzazioni al reimpianto di superfici estirpate dopo il 1 gennaio 2016 possono essere presentate alla Regione competente in qualunque momento dell’anno fino alla fine della seconda campagna viticola successiva all’estirpazione (es. estirpazione 1 gennaio 2016 presentazione domanda entro 31 luglio 2018). Si ricorda che anche l’autorizzazione al reimpianto ha validità 3 anni dalla data del rilascio.
In attesa dell’entrata in vigore delle nuove regole, l’attenzione è rivolta in via preferenziale alla gestione dei diritti di reimpianto detenuti dei produttori. Il mercato è stato aperto fino a fine del 2015, e a dicembre si prevedeva ancora una disponibilità residua di diritti intorno a 45 mila ettari.  Dopo il primo gennaio 2016 i diritti di reimpianto in portafoglio potranno essere convertiti in autorizzazioni ed utilizzati dal suo detentore ma non trasferiti, le domande di conversione possono essere presentate fino al 31 dicembre 2020 e, comunque, non oltre la data di scadenza del diritto, in questo specifico caso, infatti, l'autorizzazione ha la stessa validità del diritto che l’ha generata.

 
 

Bando 2016 OCM vino: interventi per gli investimenti nelle aziende vitivinicole e nelle aziende di trasformazione e
commercializzazione del settore vitivinicolo

La Regione del Veneto, con propria DGR, pubblicata sul Bolletino Ufficiale della Regione Veneto l'8 Gennaio 2016, ha aperto i termini per la presentazione delle domande intese a beneficiare degli aiuti previsti dal programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo - annualità 2016.
Il bando, che scade dopo 45 giorni dalla pubblicazione sul BUR e si articolerà in 2 azioni: la "A" rivolta alle aziende agricole e la "B" per quelle agroindustriali.

Leggi tutto

 
 

Acquisto diritti di reimpianto vigneti - proroga termine presentazione domande

La Regione del Veneto, con una sua comunicazione dell'8 gennaio c.m., ha disposto la proroga al 20 gennaio 2016 del termine, originarimanete previsto nella data del 31 dicembre 2015, per la presentazione delle domande di acquisto diritti di reimpianto vigneti. La proroga si è resa necessaria in quanto molti operatori non sono stati in grado di inserire le domande nel termine originariamente previsto in quanto gli atti relativi sono stati depositati tardivamente. E' ovvio che le domande, per poter essere utilmente inserite, devono riguardare atti di acquisto presentati al competente ufficio dell'Agenzia delle Entrate entro la data del 31 dicembre 2015.

 
 

Radicchio, raccolta abbondante ma prezzi in ribasso

In relazione ad una questione che coinvolge sempre più spesso aziende nostre associate, che ci chiedono se si possa avvalersi o meno di cooperative per appaltare il servizio di alcune fasi del proprio ciclo produttivo, si è reso necessario da parte nostra un approfondimento, condividendo le perplessità che ne derivano.
Il contratto di appalto di servizi, pur essendo civilisticamente previsto e idoneo a rappresentare a livello teorico i casi in cui un'azienda agricola intenda affidare a terzi l'esecuzione di alcune fasi del ciclo produttivo, in sede di controlli da parte degli Ispettorati del lavoro è stato oggetto, in numerosi casi, di contestazioni. Si può, infatti, riscontrare nella sostanza un'ipotesi di intermediazione di manodopera, attività vietata. 
L'ispettorato non si limita ad acquisire il contratto materialmente sottoscritto fra le aziende interessate (committente e appaltatore), che formalmente può essere chiaramente impostato come reale appalto, ma accerta nel concreto l'effettiva natura del rapporto fra esse intercorrente, anche attraverso l'audizione del personale, la richiesta di esibizione di documentazione relativa la titolarità dei macchinari utilizzati e quant'altro ritenga utile ai suoi fini.
Va segnalato che occorre prestare la massima attenzione alla natura dell'attività oggetto di appalto, alla regolamentazione dei rapporti fra le parti, come ad esempio il pagamento del corrispettivo, nonché alla conseguente modalità di esecuzione della prestazione, poiché tali elementi, a seconda di come vengono convenuti, possono incidere sulla tipologia da adottare nonché sui successivi effetti economici derivanti da attività ispettive (sanzioni).
E' necessario evidenziare che il Ministero del Lavoro nelle proprie linee guida per le attività ispettive ha individuato proprio nelle cooperative che svolgono servizi in agricoltura, i soggetti su cui concentrare la propria attività ispettiva, soprattutto a seguito dei recenti fatti di cronaca sullo sfruttamento in agricoltura.
In relazione al delineato quadro normativo, considerata l'attenzione massima da parte degli organi ispettivi nei confronti del lavoro agricolo, appare consigliabile non avvalersi di queste cooperative, laddove si voglia comunque avvalersene per esternalizzare una fase del proprio processo produttivo, si lascia ai singoli soggetti certificare-verificare l'effettiva validità degli elementi che lo caratterizzano, nonché la reale responsabilità nell'adottarlo.

 
 

Richiesta carburante agricolo agevolato per il 2016

Presso gli uffici del CAA delle Venezie sono iniziate le attività  per la richiesta del gasolio agevolato per il 2016. Come sempre la procedura prevede la chiusura del 2015 con la dichiarazione dei consumi e delle rimanenze, a cui segue la richiesta di assegnazione per il 2016. La nuova assegnazione di gasolio agevolato viene  effettuata sulla base piano colturale 2016 (che verrà dichiarato anche nella domanda unica) e delle lavorazioni operate direttamente dall'azienda agricola. Al fine di presentare correttamente la domanda dei carburanti agevolati è perciò necessario disporre di:

  • copia documento d'identità valido
  • copia fatture acquisto carburante 2015;
  • rimanenze al 31/12/2015;
    elenco aggiornato attrezzatura posseduta;
  • elenco lavorazioni eseguite da terzisti con relativa fattura
  • piano colturale 2016
  • n° serre con relativa: cubatura, superficie, dati catastali, eventuale utilizzo di altri combustibili;
  • ai contoterzisti è richiesta copia della fattura dei lavori eseguiti nel 2015 presso le aziende agricole con relativo numero di iscrizione in Camera di Commercio.

Inoltre è necessario verificare se ci sono variazioni della consistenza dell'azienda, cioè dei terreni coltivati e degli animali allevati.

 
 

Comunicazione della movimentazione degli animali: prolungato l’utilizzo del modulo cartaceo

Con nota DGSAF n. 31841 del 24 dicembre 2015 il Ministero della Salute ha prolungato di altri sei mesi l’utilizzo del modello IV cartaceo, relativo alla comunicazione della movimentazione degli animali, in modo da avere un periodo di transizione all’utilizzo esclusivo del modello informatizzato.
Inoltre, con tale nota il Ministero informa che il sistema informatizzato è attivo nella Banca Dati Nazionale (BDN) dal 21 dicembre 2015 e fornisce lo schema del nuovo modello IV informatizzato. Per l’invio degli animali al macello, se non vi sono eventuali vincoli sanitari alla movimentazione, il modello IV informatizzato sarà immediatamente efficace non appena completata la procedura di data entry, mentre per le altre destinazioni degli animali da vita (allevamento, stalla di sosta, pascoli ecc.) si dovrà prenotare il modello IV che dovrà essere validato da parte del veterinario ufficiale.
Si ricorda che una copia stampata e sottoscritta dovrà essere consegnata al trasportatore e sarà archiviata dal destinatario degli animali.
Eventuali successive modifiche al modello IV dovranno essere inserite in BDN entro il tempo massimo di sette giorni dalla partenza.
Scarica la nota ministeriale
Scarica lo schema del modello informatizzato

 
 

Esonero contributivo per assunzioni a tempo indeterminato. Novità per il 2016

La Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) ha profondamente modificato le disposizioni in vigore sino al 31 dicembre 2015 inerenti l’esonero contributivo previsto per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato.

Datori di lavoro beneficiari
Sono interessati tutti i datori di lavoro (imprenditori e non imprenditori) privati, inclusi i datori di lavoro del settore agricolo, per i quali specificheremo di seguito le particolari condizioni previste rispetto alla generalità dei datori di lavoro.

Misura dell’incentivo
L’esonero contributivo è riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi (in precedenza 36 mesi), e riguarda il 40% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (in precedenza 100%) con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 3.250 euro su base annua (in precedenza 8.060 euro).

Rapporti di lavoro interessati
L’esonero contributivo si applica a tutti i lavoratori assunti a tempo indeterminato compresi rapporti di lavoro instaurati con Dirigenti, soci di cooperativa se subordinati, somministrati, assunti part-time e job sharing. Per poter beneficiare dell’esonero biennale, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato devono essere stipulati nel corso del 2016 (01 gennaio – 31 dicembre).

Rapporti di lavoro esclusi
Sono esclusi, cosi come da precedente disposizione normativa:
Lavoratori domestici;
Apprendisti;
Lavoratori intermittenti;
Lavoratori occupati a tempo indeterminato nei 6 mesi precedenti la nuova assunzione presso qualsiasi datore di lavoro;
Lavoratori precedentemente assunti a tempo indeterminato per i quali il beneficio all’esonero contributivo del 2015 o del 2016 sia già stato usufruito;
Lavoratori i quali hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 3 mesi del 2015 presso società controllate o collegate, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o facenti capo, anche per interposta persona, all’azienda che vuole usufruire dell’incentivo.

Condizioni datori di lavoro
I datori di lavoro, per poter beneficiare dell’esonero contributivo dovranno rispettare le seguenti condizioni:
regolarità contributiva e previdenziale;
assenza di violazioni delle norme a tutela delle condizioni di lavoro;
rispetto degli accordi e dei contratti collettivi applicati nazionali, regionali, territoriali o aziendali ove presenti.

Datori di lavoro settore agricolo
Il settore agricolo, come già previsto dalla Legge di Stabilità 2015, beneficia dell’esonero ma con delle limitazioni in termini di disponibilità economiche e procedure burocratiche da seguire obbligatoriamente.
Viene introdotto un limite alle risorse disponibili, pari a 1,1 milioni di euro per l’anno 2016, 2,8 milioni di euro per l’anno 2017, 1,8 milioni di euro per l’anno 2018, 0,1 milioni di euro per l’anno 2019 per i lavoratori con qualifica di impiegati e dirigenti.
Viene introdotto anche un ulteriore limite di 1,6 milioni di euro per l’anno 2016, 8,8 milioni di euro per l’anno 2017, 7,2 milioni di euro per l’anno 2018, 0,8 milioni di euro per l’anno 2019, con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Possono beneficiare dell’esonero i datori di lavoro che occupano lavoratori agricoli:
Che non risultano occupati con contratto a tempo indeterminato nel 2015, presso qualsiasi datore di lavoro agricolo;
Che non abbiano svolto, nel 2015, un numero di giornate pari o superiore a 250, in qualità di Operaio Agricolo a Tempo Determinato (OTD), presso qualsiasi datore di lavoro agricolo.
Per ricevere maggiori informazioni potete contattare gli uffici di Confagricoltura.

 
 

Sicurezza sul lavoro: pubblicato il bando Inail

L'Inail, con un comunicato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21/12/2015, ha emanato l’Avviso pubblico per incentivi di sostegno alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per l’anno 2015.
Come gli scorsi anni l’Inail mette a disposizione incentivi per il sostegno alle imprese, indirizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quest’anno sono state individuate le seguenti tipologie di intervento:
1) progetti di investimento;
2) progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi;
3) progetto di bonifica da materiali contenenti amianto (novità).
Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle individuate.
Gli Avvisi regionali confermano anche quest’anno la procedura valutativa a sportello e le limitazioni della normativa comunitaria legate all’applicazione “de minimis”.
In riferimento a quest'ultimo punto si evidenzia che per le imprese del settore agricolo l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi alla singola azienda non deve superare i 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari ai sensi del Regolamento (UE) 1408/2013.
Il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale, pari al 65% delle spese sostenute dall’impresa per la realizzazione dei progetto al netto dell’IVA.
Viene precisato che è erogabile un contributo massimo pari a 130.000 euro (ridotto a 15.000 euro nel caso si applichi il regime "de minimis" sopra descritto) ed ammissibile un contributo minimo pari a 5.000 euro.
Le spese si devono riferire a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 5 maggio 2016.
A partire dal 1 marzo 2016 e inderogabilmente fino alle ore 18 del giorno 5 maggio 2016, le imprese registrate hanno la possibilità di compilare la domanda, secondo una procedura informatica, di verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità pari a 120 punti, di salvare la domanda.
Per maggiori informazioni, accesso ai bandi regionali e relativa modulistica, potete contattare gli uffici di Confagricoltura o visitare la pagina Inail al seguente link.
 L'Inail, con un comunicato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21/12/2015, ha emanato l’Avviso pubblico per incentivi di sostegno alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per l’anno 2015.
Come gli scorsi anni l’Inail mette a disposizione incentivi per il sostegno alle imprese, indirizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quest’anno sono state individuate le seguenti tipologie di intervento:
1) progetti di investimento;
2) progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi;
3) progetto di bonifica da materiali contenenti amianto (novità).
Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle individuate.
Gli Avvisi regionali confermano anche quest’anno la procedura valutativa a sportello e le limitazioni della normativa comunitaria legate all’applicazione “de minimis”.
In riferimento a quest'ultimo punto si evidenzia che per le imprese del settore agricolo l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi alla singola azienda non deve superare i 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari ai sensi del Regolamento (UE) 1408/2013.
Il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale, pari al 65% delle spese sostenute dall’impresa per la realizzazione dei progetto al netto dell’IVA.
Viene precisato che è erogabile un contributo massimo pari a 130.000 euro (ridotto a 15.000 euro nel caso si applichi il regime "de minimis" sopra descritto) ed ammissibile un contributo minimo pari a 5.000 euro.
Le spese si devono riferire a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 5 maggio 2016.
A partire dal 1 marzo 2016 e inderogabilmente fino alle ore 18 del giorno 5 maggio 2016, le imprese registrate hanno la possibilità di compilare la domanda, secondo una procedura informatica, di verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità pari a 120 punti, di salvare la domanda.
Per maggiori informazioni, accesso ai bandi regionali e relativa modulistica, potete contattare gli uffici di Confagricoltura o visitare la pagina Inail al seguente link.

 
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