Newsletter Confagricoltura Venezia n. 25 del 24/12/15

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 frumento rettificato

       Newsletter n. 25 del 24/12/15


Indice:

  1. Pascoli magri: storia di circolari confuse, di ricorsi e di aspettative;
  2. Acquisizione diritti di reimpianto vigneti - termini procedimento;
  3. Pinot Grigio delle Venezie, la DOC interregionale è in ritardo;
  4. Audizioni progetto di legge sulle pratiche agronomiche favorevoli alla fauna;
  5. Cooperative e appalti di servizi: ecco regole e procedure per non incorrere in contestazioni;
  6. Agriturist Veneto presente all’incontro sulla cabina di regia del turismo veneto tenuto dall’assessore Caner;
  7. Gse – Erogazione degli incentivi sulla base dei dati di misura trasmessi dal gestore;
  8. Tromba d'aria 8 luglio 2015 - entro il 18 gennaio p.v. le domande per le provvidenze:
  9. Simonetta Dominese è la nuova presidente dell'ANGA di Venezia;
     
 

DEAR Visitatore,

Pascoli magri: storia di circolari confuse, di ricorsi e di aspettative

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Nel Veneto, le aziende interessate al problema dei “Pascoli magri” si sono riunite in un gruppo, che accomuna agricoltori di tutte le Organizzazioni sindacali agricole, e si sono rivolte a Confagricoltura del Veneto per avere un sostegno nelle loro rivendicazioni.
Lunedì 14 dicembre, presso la sede di Confagricoltura Veneto a Mestre, la portavoce degli allevatori Michela Bressan ha illustrato al Presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi ed al membro di Giunta Giangiacomo Bonaldi , le notevoli preoccupazioni degli allevatori che si trovano , loro malgrado, ad affrontare questo problema.
Come noto, la Comunità Europea, al fine di sostenere il reddito degli agricoltori ha previsto degli aiuti che sono erogati in Italia direttamente da AGEA. Per quanto riguarda gli allevatori, tali aiuti sono richiesti, tramite domanda predisposta dai CAA, i quali la inviano per il pagamento ad AGEA, e nel Veneto all’Ente pagatore AVEPA.
In base alla normativa, gli aiuti comunitari sono erogati agli assegnatari di titoli per le attività di allevamento e di pascolamento. In quest’ultima pratica rientra il mantenimento delle superfici in buone condizioni attraverso il pascolamento estensivo o lo sfalcio meccanico dei prati. Cioè, all’agricoltore in possesso di titoli e con la disponibilità di pascoli magri (ossia di pascoli permanenti a bassa resa, di norma ubicati su terreni di scarsa qualità e in quota), è data la possibilità di ottenere gli appositi aiuti previsti per chi tali superfici mantiene in buono stato, o con metodi “naturali” (ossia con il pascolamento del bestiame) o “artificiali” (con l’uso di mezzi meccanici, che sfalcino i terreni).
Fino alla campagna d’aiuti 2013, in conformità a quanto prescritto da AGEA (Ente competente a definire le modalità attuative delle normative europee), ai singoli allevatori era data la possibilità sia di condurre all’alpeggio il proprio bestiame, sia di avvalersi dell’attività di altri pastori, concedendo loro l’uso del terreno.
Successivamente AGEA, tramite Circolari, ha più volte modificato la propria versione sull’ammissibilità del pascolamento che si avvale dell’attività tramite terzi.
Ciò ha comportato notevole confusione circa l’orientamento da seguire sia nei CAA sia negli agricoltori al momento della presentzione della domanda per l’anno 2014. Entrambi hanno considerato ammissibile il pascolamento “capi terzi” dato che la stessa AGEA lo permetteva, con Circolare, per l’anno 2014. Nell’anno in corso, AGEA ha di nuovo dichiarato inammissibile il pascolamento “capi terzi” con efficacia retroattiva penalizzando enormemente gli agricoltori che hanno dato fede a quanto riportato nella precedente circolare e non ammettendo, quindi, al pagamento le domande presentate nell’anno 2014. Inoltre, per uno strano meccanismo, ciò potrebbe comportare anche il mancato percepimento degli aiuti per i prossimi sei anni.
Il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha affermato che la questione è ben nota e di essere disponibile a sostenere gli allevatori interessati per ricercare la soluzione del problema. A tal fine incontrerà, per approfondimenti, i vertici dell’AGEA e del Ministero e si è impegnato di aggiornare il Comitato degli allevatori, tramite la sua portavoce Michela Bressan, sugli eventuali sviluppi della vicenda, auspicando che la stessa possa essere chiusa positivamente in tempi ragionevoli

 
 

Acquisizione diritti di reimpianto vigneti - Termini procedimento

La Regione Veneto, con una sua nota, ci informa che, in data 15 dicembre u.s., è stato adottato il Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 12272 riguardante il nuovo sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli, nonchè norme transitorie inerenti la conclusione del procedimento di acquisizione dei diritti di reimpianto. La regione, nella sua comunicazione, ricorda che le istanze di acquisizione dei diritti di reimpianto, con il sistema vecchio, devono essere presentate ai competenti uffici di AVEPA,  entro la data del 31 dicembre 2015 e che i relativi contratti di compravendita devono essere presentati, all'Agenzia delle Entrate sempre entro la medesima data.                                                                                                                                          Precisa altresì la Regione  che tutti i soggetti, per i quali la richiesta di acquisizione del diritto è ancora in stato di lavorazione, devono dar seguito a quanto evidenziato e successivamente inviare il predetto documento ai competenti uffici AVEPA. In caso di mancata o ritardata presentazione dell'atto di compravendita - precisa ancora la Regione - il procedimento amministrativo verrà annullato.

 
 

Pinot Grigio delle Venezie, la DOC interregionale è in ritardo

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Per la Sezione Economica vitivinicola di Confagricoltura Veneto si è in ritardo nell’approvazione del Pinot Grigio delle Venezie, la DOC interregionale con il Friuli Venezia Giulia e il Trentino e si rischia di compromettere anche l’annata del 2016.            Se si guarda all’ottimo risultato ottenuto con il Prosecco, che ha allargato la sua area di coltivazione anche al Friuli, si dovrebbe comprendere che questa è la strada più adeguata per valorizzare anche il Pinot Grigio.
Alcune resistenze verso questo obiettivo ci sono ancora e stanno ritardando questa forte aggregazione che permetterebbe di unire una importante superficie destinata a Pinot Grigio di quasi ventimila ettari: più di diecimila nel Veneto, quasi seimila nel Friuli, poco meno di tremila nel Trentino.                                                                             Il Pinot Grigio sui mercati esteri, soprattutto in quello americano, è molto apprezzato e ci sono ampi margini di crescita e di esportazione. Per imporsi in questi mercati bisogna avere una “massa critica” adeguata e la DOC Interregionale delle Venezie sarebbe la risposta più adatta.
Pertanto la Sezione Economica vitivinicola di Confagricoltura Veneto è a fianco delle Strutture Regionali e dell’assessore Giuseppe Pan per raggiungere l’accordo auspicato.


 
 

Audizioni progetto di legge sulle pratiche agronomiche favorevoli alla fauna

In relazione al progetto di legge regionale n.78/2015, di iniziativa del consigliere Berlato, recante “Sostegno alle produzioni e alle pratiche agricole che favoriscono la sosta, l’alimentazione e la riproduzione della fauna selvatica”, Confagricoltura Veneto, pur non negando il proprio appoggio all’iniziativa, ha richiesto in pubblica audizione, sul risarcimento dei danni da fauna selvatica, un impegno corrispondente a quello previsto per il progetto di legge in oggetto, che viene finanziato con 2 milioni l’anno, quando invece, per i danni provocati sia nelle aree a caccia programmata sia in quelle precluse alla caccia, il bilancio regionale di previsione 2015 stanzia complessivamente appena 250 mila euro. Berlato ha fornito rassicurazioni in proposito, affermando che del problema si occuperà il nuovo Piano faunistico-venatorio, attualmente allo studio in Giunta regionale.
Il progetto di legge ha incassato un consenso generale sia dalle Province sia dalle Associazioni ambientaliste e venatorie. Berlato ha evidenziato inoltre che il suo progetto di legge integra il PSR per le parti e gli ambiti di intervento che questo non può coprire o di fatto non copre.


Cooperative e appalti di servizi: ecco regole e procedure per non incorrere in contestazioni

In relazione ad una questione che coinvolge sempre più spesso aziende nostre associate, che ci chiedono se si possa avvalersi o meno di cooperative per appaltare il servizio di alcune fasi del proprio ciclo produttivo, si è reso necessario da parte nostra un approfondimento, condividendo le perplessità che ne derivano.
Il contratto di appalto di servizi, pur essendo civilisticamente previsto e idoneo a rappresentare a livello teorico i casi in cui un'azienda agricola intenda affidare a terzi l'esecuzione di alcune fasi del ciclo produttivo, in sede di controlli da parte degli Ispettorati del lavoro è stato oggetto, in numerosi casi, di contestazioni. Si può, infatti, riscontrare nella sostanza un'ipotesi di intermediazione di manodopera, attività vietata. 
L'ispettorato non si limita ad acquisire il contratto materialmente sottoscritto fra le aziende interessate (committente e appaltatore), che formalmente può essere chiaramente impostato come reale appalto, ma accerta nel concreto l'effettiva natura del rapporto fra esse intercorrente, anche attraverso l'audizione del personale, la richiesta di esibizione di documentazione relativa la titolarità dei macchinari utilizzati e quant'altro ritenga utile ai suoi fini.
Va segnalato che occorre prestare la massima attenzione alla natura dell'attività oggetto di appalto, alla regolamentazione dei rapporti fra le parti, come ad esempio il pagamento del corrispettivo, nonché alla conseguente modalità di esecuzione della prestazione, poiché tali elementi, a seconda di come vengono convenuti, possono incidere sulla tipologia da adottare nonché sui successivi effetti economici derivanti da attività ispettive (sanzioni).
E' necessario evidenziare che il Ministero del Lavoro nelle proprie linee guida per le attività ispettive ha individuato proprio nelle cooperative che svolgono servizi in agricoltura, i soggetti su cui concentrare la propria attività ispettiva, soprattutto a seguito dei recenti fatti di cronaca sullo sfruttamento in agricoltura.
In relazione al delineato quadro normativo, considerata l'attenzione massima da parte degli organi ispettivi nei confronti del lavoro agricolo, appare consigliabile non avvalersi di queste cooperative, laddove si voglia comunque avvalersene per esternalizzare una fase del proprio processo produttivo, si lascia ai singoli soggetti certificare-verificare l'effettiva validità degli elementi che lo caratterizzano, nonché la reale responsabilità nell'adottarlo.

 
 

Gse – Erogazione degli incentivi sulla base dei dati di misura trasmessi dal gestore

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Si ritiene utile ricordare che, ai sensi della delibera dell’Autorità per l’Energia n. 595/2014 “Regolazione del servizio di misura dell’energia elettrica prodotta”, il GSE, a partire dalle competenze del mese di gennaio 2016, erogherà gli incentivi sulla produzione elettrica, esclusivamente sulla base dei dati di misura trasmessi dal gestore di rete. La delibera 595/14 infatti ha posto in capo al gestore di rete la responsabilità delle attività di raccolta (telelettura),validazione e registrazione delle misure dell’energia elettrica prodotta per tutti gli impianti, indipendentemente dal loro livello di potenza e dalla data di entrata in esercizio.
La delibera prevede che entro il 31 dicembre 2015, il gestore di rete comunichi al GSE, la data di effettiva assunzione della responsabilità della rilevazione delle misure dell’energia elettrica prodotta per gli impianti interessati.
Laddove ciò non risultasse possibile a causa del mancato adeguamento dei sistemi di misura da parte dei produttori, il GSE procederà alla sospensione dell’erogazione degli incentivi.
Si rammenta che la delibera 595/2014 aveva previsto che i produttori venissero informati dal proprio gestore di rete, circa i nuovi obblighi sulla misurazione della produzione elettrica e che gli venissero fornite le indicazioni operative per verificare se i dispositivi di  misura installati fossero o meno teleleggibili e le istruzioni per procedere all’eventuale installazione di nuovi dispositivi, laddove richiesto.
Si sottolinea che, per quanto attiene la responsabilità di installazione e manutenzione dei misuratori dell’energia elettrica prodotta, anche questa è in capo al produttore nel caso di impianti:
1. in bassa tensione sopra i 20 kW entrati in esercizio prima del 27 agosto 2012;
2. in media tensione con potenza nominale superiore a 20 kW.
In tutti gli altri casi e nel caso degli impianti al punto 1 per i quali il misuratore dell’energia elettrica prodotta non sia risultato compatibile con il sistema di telelettura del gestore di rete, o posizionato in un punto non idoneo alla telelettura, il gestore di rete ha assunto, per tale impianto, la responsabilità delle attività di installazione e manutenzione del misuratore dell’energia elettrica prodotta.
Per gli impianti di cui al punto 2, rimane al produttore l’obbligo di procedere entro il 31 dicembre alle  eventuali modifiche o sostituzioni indicate dal gestore di rete.
Si segnala che il GSE, nel comunicare la nuova modalità di erogazione dell’incentivo (vedi news GSE del 2 dicembre “Effetti della delibera 595/2014/R/eel ai fini dell’erogazione degli incentivi alla produzione di energia elettrica “), ha precisato che, in aggiunta a quanto previsto dalla delibera, nel caso di impianti costituiti da più sezioni, anche non incentivate (ivi inclusi i potenziamenti di impianti fotovoltaici), che l’impianto deve essere provvisto di idonee apparecchiature di misura che permettano di rilevare l’energia elettrica prodotta rispettivamente dalla porzione di impianto incentivata e da quella non incentivata. In tal caso le diverse sezioni di impianto devono essere adeguatamente rappresentate sul sistema GAUDÌ.
Il GSE raccomanda ai produttori di installare comunque apparecchiature di misura dell’energia lorda prodotta, predisposte per la telelettura, per ogni sezione costituente l’impianto, al fine di consentire un maggior controllo dei dati utili al riconoscimento degli incentivi e agevolare eventuali riscontri in merito all’effettiva produzione dell’impianto in caso di malfunzionamento delle altre apparecchiature di misura.
Si ricorda, infine, che i produttori sono tenuti a comunicare tempestivamente al GSE le eventuali modifiche impiantistiche degli impianti incentivati agli indirizzi e-mail: gestione.esercizioferelettriche@gse.it e info@pec.gse.it.

 
 

Tromba d'aria 8 luglio 2015 - entro il 18 gennaio p.v. le domande per le provvidenze


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E' stato pubblicato il Decreto del Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, n. 24246 del 18 novembre, con il quale viene dichiarata l'esistenza del carattere di eccezionalità dell'evento calamitoso : Tromba d'aria dell'8 luglio 2015 ai fini dell'applicazione degli inteventi previsti per le aziende che hanno subito danni alle strutture aziendali, alle macchine ed attrezzi ricadenti nell'area delimitata nei comuni di:
Dolo: località: Arino, Cesare Musatti e Sambruson;
Mira: località: Taglio e Piazza Vecchia;
Pianiga: località Cazzago.
Le domande, tese ad ottenere le provvidenze stabilite dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 18 gennaio 2016, secondo il modello cartaceo reperibile nel sito di AVEPA > Settore d'intervento: Avversità atmosferiche > modulistica, (http://www.avepa.it/modulistica-avversita) con le modalità definite nell'allegato.

 
 

Simonetta Dominese è la nuova presidente dell'ANGA di Venezia

Simonetta Dominese è la nuova presidente dell'ANGA di Venezia, l'ha nominata recentemente l'assemblea dei soci della stessa associazione. Ventiseianni, laureata in Economia e Gestione delle Aziende – Management delle Imprese Internazionali alla Università Ca’ Foscari di Venezia conduce  con la sorella un'azienda vitivinicola in conversione biologica a Torre di Mosto.
Un ringraziamento particolare al presidente uscente, Alberto Verlato, per l’impegno e la dedizione che ha sempre mostrato per l’associazione e per la sezione e molti calorosi auguri di un proficuo mandato alla nuova presidente.                                                                                                                            "L’auspicio che mi pongo per il nuovo anno - ha precisato Simonetta - è quello di portare avanti un’iniziativa di collaborazione tra le diverse associazioni provinciali giovanili di categoria non solo agricole, come già presenti in altre provincie venete, al fine di creare una rete tra giovani professionisti e imprenditori per sviluppare sinergie e collaborazioni di comune interesse. Una sfida che mi pongo, per questo mandato, è quella di riuscire a coinvolgere nella nostra sezione nuovi giovani e proporre delle iniziative sul territorio."

 
 

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MOLTI AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI I SOCI

DI CONFAGRICOLTURA VENEZIA

 

La redazione rivolge i più sinceri auguri di Buon Natale a tutti i soci di Confagricoltura Venezia da trascorrere in serenità circondati dall'affetto dei propri cari.

 
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